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100 sono i profili tecnici che servono per #Industria40

Più di 100 figure professionali occorrono per #Industria40 se le aziende vogliono uscire dal medioevo!

100 sono le figure identificate affinchè le PMI possano uscire dal medioevo, rivela il Corriere della Sera. Grazie alle soluzioni IT, molte aziende passeranno dall’era pre-digitale a una fatta di automazione e integrazione dei processi produttivi con le nuove tecnologie oggi a disposizione, come indica il Rapporto Osservatorio Industria 4.0

L’indagine, riporta che solo l’8% delle PMI (su un campione di 241 imprese) non ha idea di cosa sia il Piano Industria 4.0, mentre un 61% sta valutando come procedere per fare il grande passo grazie anche agli ammortizzatori fiscali.

Nasce da qui l’esigenza di competenze ad hoc per nuove figure professionali  che fino ad oggi erano inesistenti e che sopratutto sono difficilmente reperibili nelle aziende. Servono quindi “Skills” dedicati ai processi di innovazione ed ad fare da bridge (da ponte) ai vecchi processi verso quelli nuovi come descritto nella Supply Chain in questo schema:

Si prospetta un investimento di oltre un milione di euro con punte di oltre 3 milioni grazie anche alle agevolazioni del Piano di investimento, e circe un 17% di aziende disposte a spendere intorno ai 300 mila euro. Il tempo che occorrerà alle aziende per diventare campionesse di tecnologie è di almeno 10-15 anni, per cui si deve dare un grande valore al “capitale umano” e all’investimento sulle persone.

Risulta poi che il 63% le aziende Industria 4.0 sono legate all’Internet of Things, il 20% all’Insutria Analytics, il 9% dal Cloud Manufacturing e dall’Advanced Automation ovvero settori in cui bisogna specializzare personale e formare nuovi dipendenti.

 

Ottimizzando questi processi si potrà migliorare la qualità di vita dei collaboratori ed il loro tempo!

Ottimizzando questo percorso ed aumentando la qualità della vita del personale, si potrà accedere ai fondi stanziati.

 

Se anche tu vuoi sfruttare il Piano Industria 4.0 contattaci con il pulsante in basso.

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Walter Fantauzzi

 

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Il ruolo dell’Influencer per il tuo business

Influencer VS Testimonial

Lo scenario che viviamo oggi nel mondo del web è sempre più incentrato su queste figure “mitologiche” degli Influencer. Si parla sempre più spesso di loro, a volte sono considerati al pari dei supereroi dei fumetti. Sono figure ormai talmente importanti da renderli quasi meglio dei testimonial nelle pubblicità. Gli influencer sono utenti che hanno al seguito migliaia di seguaci sulle loro pagine social, dove vengono osannati ed idolatrati per ogni articolo o post che pubblicano. Loro hanno acquisito la “credibilità” da parte degli utenti, soddisfando l’esigenza primaria ovvero un contenuto promulgato da chi è allo stesso livello dell’utente finale.

Sono “HUMANS”, sono reali!  

cit. Walter Fantauzzi

Difatti la loro grande forza comunicativa rispetto ai testimonial è basata su un concetto primario: “SONO UMANI”, sono come noi… erano e/o sono al nostro stesso pari. Senza essere irraggiungibili come un attore o uno sportivo che si presta a fare di un brand o di un prodotto, il markettaro (termine che vi spiegherò in seguito).

 

L’esempio di Mario il macellaio 

Ai miei clienti riporto sempre un esempio pratico di vita comune:<<Se siete da Mario (il macellaio sotto-casa) , e gli chiedete se la qualità dei suoi prodotti è ottima cosa potreste aspettarvi come risposta?>>, di certo vi dirà che i prodotti sono freschi ed ottimi (è il suo mestiere), ma se a dirvi lo stesso concetto fosse una casalinga in fila li con voi davanti al bancone, come sarebbe recepito da il messaggio? In un modo viscerale e diretto perchè la casalinga (la signora che è li con noi) avrà, su di noi, di sicuro un effort più forte nel comunicarci la reale qualità dei prodotti.

Gli influencer, quindi, non sono nient’altro che persone esperti di settore che hanno soddisfatto un’esigenza comune nella società: la credibilità delle loro informazioni. Sono persone che veicolano con grande visibilità qualsiasi tipo di prodotto, purchè ne parlino loro.

 

Perchè investire nell’Influencer Marketing?

Spesso proponiamo ai nostri clienti, dopo un’attenta analisi del loro modello di business, una potenziale partnership con degli influencer di settore per promuovere i loro prodotti sui social e sul web. Strategia che può essere efficace visto che il paradigma di comunicazione è H2H (Human to Human), ovvero persone che parlano ad altre persone con costi bassissimi rispetto ai testimonial.

 

Se hai bisogno di una nostra consulenza contattaci cliccando sul pulsante in basso.

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Walter Fantauzzi

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Nascono nuove figure professionali, suggerite dai grandi!

Apple parla agli sviluppatori: «Fatevi un dipendente per rispondere alle recensioni su App Store»

 

Sviluppare solo l’app non basta! Occorre il supporto ai clienti.

cit. Walter Fantauzzi

 

Apple propone alle software house e agli sviluppatori di provvedere a collaboratori con il ruolo di Customer Support che risponda a eventuali critiche e la provvedere ad eventuali critiche nelle recensioni di app su App Store e Mac App Store.

 

Apple ha predisposto un nuovo ruolo per gli account iTunes Connect  dando una nuova figura di supporto agli sviluppatori o alle software house permettendogli di creare account che si occupino di rispondere alle recensioni su App Store. “Ora”, spiega Apple, “potete fornire agli esperti di assistenza alla clientela della vostra organizzazione, la possibilità di rispondere alle recensioni degli utenti sull’App Store, grazie al nuovo ruolo di Customer Support per iTunes Connect. Gli utenti con ruolo Admin o Customer Support possono rispondere alle recensioni”.

“Il vostro team”, spiega ancora Apple, “può scegliere di assegnare questo specifico ruolo a utenti o combinarlo con altri ruoli. Gli utenti assegnati al ruolo di Customer Support possono accedere a Risorse e Aiuto, Utenti e Ruoli, e My App in iTunes Connect. Cliccando su un’app in My App, è si arriva direttamente nella sezione “Ratings and Reviews” e rispondere alle recensioni degli utenti.

 

Migliorare la Customer Experience significa acquisire nuovi clienti e mantenere quelli fidelizzati

 

Inoltre con iOS 10.3 e macOS Sierra 10.12.4, Apple ha iniziato ad offrire la possibilità di rispondere alle recensioni delle app da parte degli utenti, una funziona da tempo richiesta dagli sviluppatori. Questa funzionalità consente di rispondere a critiche e offrire un servizio migliore per gli utenti degli App Store, ottimizzando così la Customer Experience e la User Experience degli utenti.

Questo nuovo scenario che Apple presenta, permette agli sviluppatori di avere maggior controllo dei processi H2H (human to human) atti a relazionarsi meglio con gli utilizzatori finali. Si potrà così ottimizzare il processo di Customer Relationship fidelizzando meglio gli utenti e/o utilizzatori delle vostre applicazioni mobile o web.

Se vuoi sviluppare un app, o un portale web per il tuo business valuta insieme a noi i potenziali scenari H2H da creare, contattaci con il pulsante in basso.

 

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Walter Fantauzzi

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Bye Bye BI, Welcome Advanced Analytics

Un addio alla tradizionale Business Intelligence, ed un benvenuto alla Advanced Analytics di UX360.

Con Business Intelligence si indicano le procedure per rappresentare velocemente i numeri delle aziende. Per anni, e in molte aziende purtroppo è ancora così, lo strumento principale di analisi dei dati utilizzato dalle imprese è stato (purtroppo) Excel. Usato per avere una BI self-made è stato a lungo un punto di riferimento consolidato per gli analisti aziendali.

 

I limiti della Business Analytics vecchio stile

Come è evidente in questo tipo di Business Analysis vi sono vari limiti:

  • L’analisi quantitativa è molto lunga e per portarla a termine serve del personale dedicato.
  • Il dato deve essere certificato, lo strumento non fornisce la certificazione necessaria a poter condurre analisi su dati verificati.
  • La scarsa reciprocità del dato rende più complicata la condivisione delle informazioni.

Bisogna che le aziende capiscano che le limitazioni di strumenti di questo tipo (come Excel) non sono adatte al contesto economico in cui ci troviamo attualmente.

Le economie che ad oggi hanno più successo sono quelle che si sanno evolvere velocemente!

I tempi lunghi della reportistica tradizionale, lo sguardo focalizzato verso l’interno, il rischio di auto-referenzialità sono ostacoli enormi per l’evoluzione ed innovazione dell’azienda. Ostacoli che vanno superati con tool diversi e con un approccio manageriale consapevole della centralità di un decision-making focalizzato sull’interpretazione dei dati.

 

Il business analyst in UX360

Partiamo un passo alla volta insieme alle aziende, in modo graduale e per tappe. Il nostro team specializzato, presenta un output di avanzamento lavori per monitorare tutta la fase di sviluppo dall’interno. Noi di UX360 vogliamo essere chiari con voi da subito, definendo le caratteristiche del front-end dello strumento che visualizzerà i vostri dati, leggendolo insieme.

 

Scopri l’evoluzione dello scenario BI con le nostre piattaforme di Advanced Analytics, scoprì di più cliccando sul pulsante in basso!

 

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Walter Fantauzzi

 

 

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Oggi è la giornata mondiale delle Faccine

L’emoticons, il linguaggio universale capace di far parlare tra loro i popoli di tutto il mondo!

Cit. Corriere della Sera

 

Oggi lunedì 17 luglio 2017 è la giornata mondiale delle Emoji (l’emoticon) che rafforzano i concetti nei testi che quotidianamente inviamo. Sembrerà strano ma l’idea è nata nel XVII secolo ed erano realizzate solo con un insieme di caratteri tipografici affiancati, che girando la testa di 90° verso la nostra spalla sinistra, rendevaeno l’idea di una faccina.

Nel boom dell’informatica degli anni ’80, verranno spesso usate nelle chat testuali via rete e solo negli anni ’90 avranno un boom eccezionale nei cellulari giapponesi evolvendosi da emoticon a emoji. Il processo ha evoluto quei caratteri tipografici (che io personalmente ancora uso a volte per scrivere più veloce su whatsapp) in vere e proprio icone grafiche.

Le spillette con gli smiley

Chi non ricorda la fantastica collezione di spille con gli smiley degli anni ’90 ? CHi di noi non le collezionava? Io ne avevo svariate sul mio giubetto di Jeans dell’Americanino per essere come Jovanotti

Erano così cool che anche Alan Moore, il disegnatore di Watchmen lo usa come simbolo dei suoi personaggi.

La forza di comunicazione degli smiley è così forte che irrompe nella nostra vita sociale e comunicativa.

La tabella comparativa

Nell’immagine successiva noterete la comparazione tra stati d’animo e sequenza di caratteri tipografici che rappresentano delle faccine stilizzate.

Per il social media marketing

Visto il grande appeal che hanno su di noi, oggi, queste faccine, spesso nelle campagne di email marketing nell’oggetto vengono usate per rafforzare il messaggio e catturare la nostra attenzione in modo fresco e simpatico.

 

Se vuoi costruire anche tu una brand identity aziendale per essere più smart con i tuoi clienti contattaci con il pulsante qui sotto.

 

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Walter Fantauzzi

 

 

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Accesso vs Possesso

Tutto cambia rapidamente, anche gli status simbol!

Nell’era del web i processi che fino a pochi anni fa circondavano la nostra vista sono cambiati. Come dice il carissimo Rudy Bandiera lo status simbol oggi non funziona più. Con questo concetto mi riferisco, a quando negli anni ’80 / ’90, possedere un determinato oggetto ci rendeva migliori agli occhi della società. Basti pensare ai RayBan, al Rolex o ad una Mercedes che rendeva i possessori di questi oggetti, ai nostri occhi, persone vincenti. Oggi il sistema di possesso non funziona più, nell’era del web, delle app e del social il possedere un oggetto non soddisfa un’esigenza sociale. L’Accesso invece, ovvero la possibilità di usare un oggetto senza possederlo (noleggio, leasing, sharing) rende più fruibili gli oggetti stessi. Difatti esistono nuovi servizi come il noleggio a tempo (su cui colossi come AirBnB  ne hanno fatto un business eccellente) che permette di usufruire, anche senza avere la possibilità di acquistare, di un determinato bene.

Per questo la concezione di molte aziende deve cambiare a favore di questo nuovo pubblico/cliente che si è creato, e brand come Bla Bla Car, Uber e Car2Go ne fanno un modello di business incredibile.

Molti preferiscono usare i prodotti e pagarli per il tempo che sono in loro possesso. E’ per questo che la comunicazione di un brand deve essere attenta anche a questo tipo di esigenza di mercato.

Se vuoi conoscere come incentivare l’accesso dei tuoi prodotti online o offline clicca sul pulsante contattaci in basso.

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Walter Fantauzzi

 

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5 passi per una Pagina Social Attraente

Le pagine social (facebook, twitter e company) sono diventate il biglietto da visita di ogni azienda. Vanno curato e rese attraenti quasi come il vostro sito web.

Alla base di una pagina social attraente ci sono 3 concetti: Scopri, Crea, Pubblica i contenuti migliori in rete

Walter Fantauzzi

 

1. Scopri e Condividi

Per essere accattivanti sul web, bisogno prima di tutto condividere il know how del vostro settore e/o mercato di riferimento. Una buona tecnica è quella di reperire le migliori notizie dalla rete, e ricondividerle tramite i vostri profili social monitorando l’andamento dei visitatori in funzione di questi post.

 

2. Foto virali e coinvolgenti

Reperire immagini di successo del vostro settore da poter condividere liberamente e in modo semplice con i tuoi fan, è una dei passi essenziali quando si “vive” sui social e sul web.

 

3. A.I. – Intelligenza artificiale

Se hai poco tempo a disposizione, e non sai qual’è il momento migliore o il canale più adeguato dove postare contenuti, un’assistente virtuale farà al caso tuo. Tramite una chat di facebook o altri social è possibile rendere estremamente semplice la programmazione di contenuti e gestire le richieste dei tuoi clienti.

 

4. Programmazione dei post

Devi creare dei post social a partire da notizie e immagini suggeriti secondo analisi web. Una volta reperite queste immagini devi programmare le loro uscite sui tuoi social da un software centralizzato, monitorandole nel tempo

 

5. Immagine + Frase = Successo

Un’immagine con una frase motivazionale equivale al successo. Creare immagini con citazioni associate permette di creare un grande effort ai tuoi post.

 

Questi semplici passi non sono sempre accessibili a tutti, che tu sia un’azienda piccola, media o grande. Per questo UX360 dispone di un team per curare la tua presenza sul web, gestire i tuoi clienti ed acquisirne di nuovi.

 

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Come Creare un Imbuto di Vendita in 4 Fasi

Che cos’è un Sales Funnel?

Letteralmente è un Imbuto di vendita, ovvero un percorso del tuo potenziale cliente da quando entra nel tuo imbuto di vendita fino a quando diventa cliente.

E’ quindi il processo per il quale un lead (un curioso) in un percorso di lead generation sul tuo sito diventa poi vostro cliente.

 

I 3 stadi del cliente nel sales funnel

Sappiate che il cliente non nasce cliente! Come no? E no! Prima di diventare cliente, viene definito prospect, e prima ancora lead, e lo vedremo nel seguente schema.

 

Rappresentazione del Funnel

Nell’immagine vengono rappresentati i 3 stadi di interazione del cliente con il vostro/nostro prodotto o servizio. Nel primo stadio ci sono i leads, che sono i contatti “condotti”, cioè “guidati” (to lead appunto) a entrare nell’imbuto di vendita. Solitamente vengono definiti prospect quando entrando nell’imbuto lasciano i loro dati di contatto (tipo email, telefono, profili social ecc…), ma generalmente vengono chiamati “lead generation” visto che arrivano dopo una iniziativa sul web, come per esempio le campagne adv facebook e/o adwords.

Solo quando un visitatore pontenzialmente interessato al vostro prodotto o servizio diventa lead o prospect, tramite azioni chiamate lead nurturing ed automazioni come autoresponder possono diventare clienti.

L’imbuto di fatti non è un tubo (in senso metaforico), pertanto non tutto quello che entra esce come trasformazione in cliente. Sta proprio nella bravura nel gestire il contatto con lui, ad aumentare l’uscita dell’imbuto ed acquisire nuovi clienti.

Ma è così necessario il processo di funnel? Direi proprio di SI!

Il motivo è semplice, e si divide in 4 sezioni:

  1. La vendita a freddo è difficile
  2. La maggior parte dei visitatori non si convertirà mai alla prima volta che arriva
  3. Se non ti connetti, perdi l’utente (forse per sempre) e anche i tuoi soldi
  4. A volte alle persone occorre tempo per convertirsi in clienti

Adotto 5 modi per far entrare nel funnel un visitatore e sono:

  1. chiedergli l’indirizzo email
  2. fargli cliccare “mi piace” sulla Pagina Facebook.
  3. intercettarli con il retargeting di Facebook Advertising o Google Adwords o Twitter Advertising
  4. le notifiche sul browser
  5. un’ultima modalità può essere la creazione di un canale Telegram

Come dicevamo al punto 4 a volte serve tempo per convertire i clienti, come dimostra questa tabella il tempo variabile per convertire una persona è variabile in modo imprevedibile.

C’è chi compra ogni 2 giorni e chi dopo essere entrato nel funnel da mesi.

In realtà questa informazione è possibile conoscerla impostando un obiettivo su Google Analytics, nella sezione delle Canalizzazioni Multicanale, andando su “Tempo alla conversione:

Il Modello AIDA

il modello aida descrive i 4 passaggi di un funnel per la vendita e sono:

  • Attenzione
  • Interesse
  • Desiderio
  • Azione

Un funnel di vendita ha l’obiettivo di portare il visitatore dal primo step, l’attenzione, fino all’ultimo, l’azione, dove si realizza la conversione.

Se vuoi scoprire come possiamo applicare il metodo AIDA sul tuo modello di business clicca sul pulsante in basso contattami.

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Walter Fantauzzi

 

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Bisogna avere il coraggio di fallire

Tutti ne parlano, pochi la praticano. Bisogna avere il coraggio di fallire!

Mi capita spesso che arrivino persone a chiedermi di fare una demo di un app vincente, che “hanno in mente”. Mettere quindi in pratica le loro idee, a costo “quasi” zero. E’ un processo che non fa parte dei modelli di business. Un’idea è un investimento, fa parte di un processo imprenditoriale. Quello che consiglio dopo un’attenta analisi dell’idea di progettare una possibile soluzione per trovare fondi, avere un accesso al credito, gestire campagne social media marketing ed avere il coraggio di rischiare.

Putroppo un investor o un ventur capital (i signori che possono finanziare la vostra idea) non partecipano economicamente ad un progetto che sia un’idea, bensì acquistano il vostro modello di business. Acquistano la vostra capacità di problem solving, di gestire il progetto, di prevenire i problemi e gestirli nonchè di prevedere come aumenterà il vostro business.

Quindi dimenticatevi i discorsi da bar del tipo:<<Cioè ci pensi se facciamo questa cosa, così cosà… Hai capito quanto guadagnamo? Si parla di milioni di euro>>. E’ poetico, è romantico, è steve jobbesco… ma non funziona così. Chi deve investire dei soldi su di voi, li investe sui vostri perchè non su come o che cosa fate. Bisogna fare come Apple, partire dal perchè… Perchè devo finanziare la tua idea, che esigenza soddisfa e a chi? In quanto tempo? E con che guadagno?

Questo è il mindset giusto, che tu sia un negozio, una piccola impresa o una grande azienda… devi puntare al perchè!

I cugini anglosassoni dicono “dare to fail fast” ovvero abbi il coraggio di fallire rapidamente, così da poteri rialzare e iniziare di nuovo con un know how più consapevole e forte.

Non abbiate paura di fallire, ma paura di non aver provato!

 

Walter Fantauzzi

 

Contattaci per scoprire i tuoi perchè cliccando sul pulsante in basso.

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