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Oggi è la giornata mondiale delle Faccine

L’emoticons, il linguaggio universale capace di far parlare tra loro i popoli di tutto il mondo!

Cit. Corriere della Sera

 

Oggi lunedì 17 luglio 2017 è la giornata mondiale delle Emoji (l’emoticon) che rafforzano i concetti nei testi che quotidianamente inviamo. Sembrerà strano ma l’idea è nata nel XVII secolo ed erano realizzate solo con un insieme di caratteri tipografici affiancati, che girando la testa di 90° verso la nostra spalla sinistra, rendevaeno l’idea di una faccina.

Nel boom dell’informatica degli anni ’80, verranno spesso usate nelle chat testuali via rete e solo negli anni ’90 avranno un boom eccezionale nei cellulari giapponesi evolvendosi da emoticon a emoji. Il processo ha evoluto quei caratteri tipografici (che io personalmente ancora uso a volte per scrivere più veloce su whatsapp) in vere e proprio icone grafiche.

Le spillette con gli smiley

Chi non ricorda la fantastica collezione di spille con gli smiley degli anni ’90 ? CHi di noi non le collezionava? Io ne avevo svariate sul mio giubetto di Jeans dell’Americanino per essere come Jovanotti

Erano così cool che anche Alan Moore, il disegnatore di Watchmen lo usa come simbolo dei suoi personaggi.

La forza di comunicazione degli smiley è così forte che irrompe nella nostra vita sociale e comunicativa.

La tabella comparativa

Nell’immagine successiva noterete la comparazione tra stati d’animo e sequenza di caratteri tipografici che rappresentano delle faccine stilizzate.

Per il social media marketing

Visto il grande appeal che hanno su di noi, oggi, queste faccine, spesso nelle campagne di email marketing nell’oggetto vengono usate per rafforzare il messaggio e catturare la nostra attenzione in modo fresco e simpatico.

 

Se vuoi costruire anche tu una brand identity aziendale per essere più smart con i tuoi clienti contattaci con il pulsante qui sotto.

 

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Walter Fantauzzi

 

 

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Accesso vs Possesso

Tutto cambia rapidamente, anche gli status simbol!

Nell’era del web i processi che fino a pochi anni fa circondavano la nostra vista sono cambiati. Come dice il carissimo Rudy Bandiera lo status simbol oggi non funziona più. Con questo concetto mi riferisco, a quando negli anni ’80 / ’90, possedere un determinato oggetto ci rendeva migliori agli occhi della società. Basti pensare ai RayBan, al Rolex o ad una Mercedes che rendeva i possessori di questi oggetti, ai nostri occhi, persone vincenti. Oggi il sistema di possesso non funziona più, nell’era del web, delle app e del social il possedere un oggetto non soddisfa un’esigenza sociale. L’Accesso invece, ovvero la possibilità di usare un oggetto senza possederlo (noleggio, leasing, sharing) rende più fruibili gli oggetti stessi. Difatti esistono nuovi servizi come il noleggio a tempo (su cui colossi come AirBnB  ne hanno fatto un business eccellente) che permette di usufruire, anche senza avere la possibilità di acquistare, di un determinato bene.

Per questo la concezione di molte aziende deve cambiare a favore di questo nuovo pubblico/cliente che si è creato, e brand come Bla Bla Car, Uber e Car2Go ne fanno un modello di business incredibile.

Molti preferiscono usare i prodotti e pagarli per il tempo che sono in loro possesso. E’ per questo che la comunicazione di un brand deve essere attenta anche a questo tipo di esigenza di mercato.

Se vuoi conoscere come incentivare l’accesso dei tuoi prodotti online o offline clicca sul pulsante contattaci in basso.

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Walter Fantauzzi

 

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5 passi per una Pagina Social Attraente

Le pagine social (facebook, twitter e company) sono diventate il biglietto da visita di ogni azienda. Vanno curato e rese attraenti quasi come il vostro sito web.

Alla base di una pagina social attraente ci sono 3 concetti: Scopri, Crea, Pubblica i contenuti migliori in rete

Walter Fantauzzi

 

1. Scopri e Condividi

Per essere accattivanti sul web, bisogno prima di tutto condividere il know how del vostro settore e/o mercato di riferimento. Una buona tecnica è quella di reperire le migliori notizie dalla rete, e ricondividerle tramite i vostri profili social monitorando l’andamento dei visitatori in funzione di questi post.

 

2. Foto virali e coinvolgenti

Reperire immagini di successo del vostro settore da poter condividere liberamente e in modo semplice con i tuoi fan, è una dei passi essenziali quando si “vive” sui social e sul web.

 

3. A.I. – Intelligenza artificiale

Se hai poco tempo a disposizione, e non sai qual’è il momento migliore o il canale più adeguato dove postare contenuti, un’assistente virtuale farà al caso tuo. Tramite una chat di facebook o altri social è possibile rendere estremamente semplice la programmazione di contenuti e gestire le richieste dei tuoi clienti.

 

4. Programmazione dei post

Devi creare dei post social a partire da notizie e immagini suggeriti secondo analisi web. Una volta reperite queste immagini devi programmare le loro uscite sui tuoi social da un software centralizzato, monitorandole nel tempo

 

5. Immagine + Frase = Successo

Un’immagine con una frase motivazionale equivale al successo. Creare immagini con citazioni associate permette di creare un grande effort ai tuoi post.

 

Questi semplici passi non sono sempre accessibili a tutti, che tu sia un’azienda piccola, media o grande. Per questo UX360 dispone di un team per curare la tua presenza sul web, gestire i tuoi clienti ed acquisirne di nuovi.

 

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Come Creare un Imbuto di Vendita in 4 Fasi

Che cos’è un Sales Funnel?

Letteralmente è un Imbuto di vendita, ovvero un percorso del tuo potenziale cliente da quando entra nel tuo imbuto di vendita fino a quando diventa cliente.

E’ quindi il processo per il quale un lead (un curioso) in un percorso di lead generation sul tuo sito diventa poi vostro cliente.

 

I 3 stadi del cliente nel sales funnel

Sappiate che il cliente non nasce cliente! Come no? E no! Prima di diventare cliente, viene definito prospect, e prima ancora lead, e lo vedremo nel seguente schema.

 

Rappresentazione del Funnel

Nell’immagine vengono rappresentati i 3 stadi di interazione del cliente con il vostro/nostro prodotto o servizio. Nel primo stadio ci sono i leads, che sono i contatti “condotti”, cioè “guidati” (to lead appunto) a entrare nell’imbuto di vendita. Solitamente vengono definiti prospect quando entrando nell’imbuto lasciano i loro dati di contatto (tipo email, telefono, profili social ecc…), ma generalmente vengono chiamati “lead generation” visto che arrivano dopo una iniziativa sul web, come per esempio le campagne adv facebook e/o adwords.

Solo quando un visitatore pontenzialmente interessato al vostro prodotto o servizio diventa lead o prospect, tramite azioni chiamate lead nurturing ed automazioni come autoresponder possono diventare clienti.

L’imbuto di fatti non è un tubo (in senso metaforico), pertanto non tutto quello che entra esce come trasformazione in cliente. Sta proprio nella bravura nel gestire il contatto con lui, ad aumentare l’uscita dell’imbuto ed acquisire nuovi clienti.

Ma è così necessario il processo di funnel? Direi proprio di SI!

Il motivo è semplice, e si divide in 4 sezioni:

  1. La vendita a freddo è difficile
  2. La maggior parte dei visitatori non si convertirà mai alla prima volta che arriva
  3. Se non ti connetti, perdi l’utente (forse per sempre) e anche i tuoi soldi
  4. A volte alle persone occorre tempo per convertirsi in clienti

Adotto 5 modi per far entrare nel funnel un visitatore e sono:

  1. chiedergli l’indirizzo email
  2. fargli cliccare “mi piace” sulla Pagina Facebook.
  3. intercettarli con il retargeting di Facebook Advertising o Google Adwords o Twitter Advertising
  4. le notifiche sul browser
  5. un’ultima modalità può essere la creazione di un canale Telegram

Come dicevamo al punto 4 a volte serve tempo per convertire i clienti, come dimostra questa tabella il tempo variabile per convertire una persona è variabile in modo imprevedibile.

C’è chi compra ogni 2 giorni e chi dopo essere entrato nel funnel da mesi.

In realtà questa informazione è possibile conoscerla impostando un obiettivo su Google Analytics, nella sezione delle Canalizzazioni Multicanale, andando su “Tempo alla conversione:

Il Modello AIDA

il modello aida descrive i 4 passaggi di un funnel per la vendita e sono:

  • Attenzione
  • Interesse
  • Desiderio
  • Azione

Un funnel di vendita ha l’obiettivo di portare il visitatore dal primo step, l’attenzione, fino all’ultimo, l’azione, dove si realizza la conversione.

Se vuoi scoprire come possiamo applicare il metodo AIDA sul tuo modello di business clicca sul pulsante in basso contattami.

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Walter Fantauzzi

 

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Bisogna avere il coraggio di fallire

Tutti ne parlano, pochi la praticano. Bisogna avere il coraggio di fallire!

Mi capita spesso che arrivino persone a chiedermi di fare una demo di un app vincente, che “hanno in mente”. Mettere quindi in pratica le loro idee, a costo “quasi” zero. E’ un processo che non fa parte dei modelli di business. Un’idea è un investimento, fa parte di un processo imprenditoriale. Quello che consiglio dopo un’attenta analisi dell’idea di progettare una possibile soluzione per trovare fondi, avere un accesso al credito, gestire campagne social media marketing ed avere il coraggio di rischiare.

Putroppo un investor o un ventur capital (i signori che possono finanziare la vostra idea) non partecipano economicamente ad un progetto che sia un’idea, bensì acquistano il vostro modello di business. Acquistano la vostra capacità di problem solving, di gestire il progetto, di prevenire i problemi e gestirli nonchè di prevedere come aumenterà il vostro business.

Quindi dimenticatevi i discorsi da bar del tipo:<<Cioè ci pensi se facciamo questa cosa, così cosà… Hai capito quanto guadagnamo? Si parla di milioni di euro>>. E’ poetico, è romantico, è steve jobbesco… ma non funziona così. Chi deve investire dei soldi su di voi, li investe sui vostri perchè non su come o che cosa fate. Bisogna fare come Apple, partire dal perchè… Perchè devo finanziare la tua idea, che esigenza soddisfa e a chi? In quanto tempo? E con che guadagno?

Questo è il mindset giusto, che tu sia un negozio, una piccola impresa o una grande azienda… devi puntare al perchè!

I cugini anglosassoni dicono “dare to fail fast” ovvero abbi il coraggio di fallire rapidamente, così da poteri rialzare e iniziare di nuovo con un know how più consapevole e forte.

Non abbiate paura di fallire, ma paura di non aver provato!

 

Walter Fantauzzi

 

Contattaci per scoprire i tuoi perchè cliccando sul pulsante in basso.

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Questo articolo ti rivelerà in modo semplice come diventare Imprenditore 4.0

Il mercato sta cambiando, chi saprà innovarsi potrà puntare al successo.

E’ un ritornello comune che stiamo ascoltando spesso negli ultimi tempi. Si parla di Industria 4.0, di Innovazione, di qualità della vita dei dipendenti e su come vendere nel web facendo business.

Il fatto vero è che il mercato sarà sempre in cambiamento.

Cit. Walter Fantauzzi

Che tu sia già un imprenditore di successo o vorresti diventarlo, o hai un’azienda da innovare, l’unica via possibile è affidarsi a team che possano guidare la tua azienda alla conquista dei nuovi mercati. Mercati che cambiano continuamente, giorno per giorno, nei modi più disparati.

Analizzare i comportamenti degli utenti/clienti, rendere la tua azienda 4.0, capire i nuovi meccanismi di vendita sono una prerogativa di UX360

Con questi dati saremo in grado di farvi comunicare in modo opportuno sul web, raggiungendo nuovi clienti, ottimizzando costi ed accedere ai finanziamenti tramite la legge Calenda innovando la tua azienda a Industria 4.0.

 

Calenda: “Industria 4.0 aiuterà le imprese a rilanciare la competitività”

Repubblica Economia

Se vuoi diventare un Imprenditore 4.0 contattaci cliccando sul pulsante qui sotto, ti aiuteremo noi.

 

Siamo a Vicenza.

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Walter Fantauzzi

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Adattarsi al cambiamento

Chi vi dice che siamo in periodo di “crisi”, vi dice una bugia. Non ‘sta la crisi (Cit. Checco Zalone)!!!

Siamo in periodo di cambiamento, ma sarà un cambiamento continuo come indica il mio amico Rudy Bandiera. É tempo di rinnovare, innovare, cambiare.

Flessibilità è la parola chiave! Il cambiamento continuo è una condizione del tutto naturale e va considerato come fonte di nuove opportunità. Se prima questo concetto era tacito e nascosto, ora è esposto e visibile alla luce del giorno. Solo chi si adatterà ai cambiamenti sapendo di influire sul risultato finale ad ogni evento, senza bloccarsi di fronte all’inaspettato, otterrà un risultato ottimale. La resistenza più ostinata al cambiamento risiede dentro di noi e nelle nostre convinzioni.

Dovete farlo ora, perchè tanto sarete sempre impegnati! Ma dopo, sarà troppo tardi…Il mercato non aspetta

cit. Walter Fantauzzi

Dovete rompere le convinzioni ed accettare il cambiamento, essere aperti al nuovo… capirlo e sfruttarlo a vostro favore. L’Italia è famosa per la creatività, per il genio artistico ed è proprio questo che fa di noi un popolo di poeti, santi e navigatori. Nell’era del web e di internet le Industrie e le Aziende devono essere Navigatori nel mare della rete!

Se avete bisogno di comunicare al meglio  verso i vostri clienti, verso i vostri fornitori, verso i vostri dipendenti e/o competitors, contattatemi cliccando sul pulsante qui sotto.

Walter Fantauzzi

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Innovare con lo Human to Human

In questo video fatto in diretta su Facebook questa mattina, ho descritto come le Intelligenze Artificiali (AI) influiscono sulla nostra vita quotidiana. Spiego come un’azienda deve essere attenta ai meccanismi di Industria 4.0 per “innovare” i loro modelli di business e aumentare qualità della vita aziendale e avere una revenue dal mercato.

Parlo di esperienze di vita, di avvenimenti che stanno accadendo nel mondo delle aziende, e come deve essere il mindset di approccio a questi nuovi cambiamenti.

Walter Fantauzzi

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‪‪Produzione Industriale‬ 4.0

“Il professor Klaus Schwab – fondatore e presidente esecutivo del World economic forum che organizza ogni anno il summit di Davos ed è protagonista del dibattito politico-economico internazionale da oltre 40 anni – mi presenta, in una sala riservata del Park Hyatt di Milano, a due passi dalla Galleria, l’edizione italiana, con prefazione di John Elkann, del suo ultimo libro su La quarta rivoluzione industriale.Il testo, edito in Italia da Franco Angeli, spiega perché la quarta rivoluzione sarà un fenomeno così «dirompente».

Estratto dal Sole 24 ore

Ho letto questo articolo dove secondo Rafael Reif, presidente del Massachusetts institute of technology, «offre una quadro di riferimento per pensare a una tecnologia che sappia modellare una società in linea con i più profondi valori umani».

Proprio per questo l’innovazione nel mondo delle industrie oltre ad essere del tipo “industria 4.0” sarà <<dirompente>>, e non sarà solamente nel trovare una nuova formulazione di come fare meglio quello che le aziende fanno ora. Le aziende non dovranno solo migliorare i loro processi usando le nuove tecnologie di digitalizzazione ma dovranno riflettere su come questa evoluzione impatti sul loro modello di business, perchè tutti i modelli di business di molte industrie saranno completamente rivoluzionati!

Sia il fattore stampa 3D che la robotizzazione spingeranno le aziende a rimpatriare le produzioni delocalizzate in paesi a basso costo, reintegrandole e producendo nuovi posti di lavoro su questi ambienti totalmente nuovi e rivoluzionari.

E’ ora quindi che la nazione tutta (l’Italia) nelle varie forme: governo, istituzioni e scuole debbano formulare nuove metodologie per riconsiderare: fiscalità e istruzione. Solo così potremmo avere i lavoratori del futuro e fatturato aziendale.

Conosco molti casi di studio di aziende che hanno sposato il concetto di Industria 4.0 e sopratutto di “innovazione” nel momento più critico della loro storia. Hanno usato il coraggio come chiave di volta, sperimentando nel settore social, marketplace e customer experience in modo eccezionale. Aziende destinate al declino, o alla chiusura totale che hanno risalito la china in “men che non si dica”.

Se volete un’analisi del vostro modello di business e capire come interpretare i nuovi mercati, contattatemi cliccando sul pulsante qui sotto.

Walter Fantauzzi

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Cos’è l’Internet delle cose?

Con la frase “Internet of things” si intente l’insieme di quegli oggetti (orologi, bracciali sport termostati ecc…) che possono connettersi alla rete. Secondo uno studio nove persone su dieci lo ignorano, anche se li possiedono già.

Quanti di voi conoscono il significato di “Internet degli oggetti” o, in lingua madre, “Internet of things”?

Anche se si sente spesso parlare spesso di questa frase, sembra che non a tutti sia familiare il concetto di  “Internet of Things” per gli utenti medi. Da una ricerca di Acquity Group (scaricabile qui), agenzia del gruppo Accenture, risulta che l’87% degli intervistati non abbia mai sentito parlare di “Internet delle cose”.

Ecco un video dal sito della comunità europea, che spiega in 45 secondi cos’è l’Internet delle cose (in inglese):

L’Internet delle cose, come spiega Davide Bennato (professore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e Sociologia dei media digitali all’Università di Catania) è l’insieme delle tecnologie il cui scopo è rendere qualunque oggetto, anche senza vocazione digitale, un dispositivo collegato ad internet, in grado di godere delle medesime caratteristiche degli oggetti nati per utilizzare la rete. Attualmente molti di questi oggetti hanno due finalità: Monitorare e Controllare.

Monitorare vuol dire che l’oggetto si può comportare come un sensore in grado di produrre informazioni su di se o sull’ambiente circostante (per esempio un termostato digitale).

Termostato digitale che può essere monitorato da remoto tramite un’app sui dispositivi mobile

Controllare significa, invece, che gli oggetti possono essere comandati a distanza senza particolari tecnologie, tramite la semplice linea internet. Attualmente i settori più interessati sono quelli della domotica (oggetti tecnologici per la casa) tipo gli elettrodomestici, basti pensare ai nuovi climatizzatori che possiamo accendere fuori casa tramite un app.

Un climatizzatore comandato da remoto tramite un app sul telefono

 

Putroppo il costo elevato di questi “oggetti” non permette ancora di entrare in modo invasivo nelle nostre case, ed è questo uno dei motivi perchè essi siano poco conosciuti. Il valore aggiunto, momentaneamente, non sembra soddisfare le esigenze degli utilizzatori. C’è inoltre un timore su come viene gestita la privacy su gli oggetti indossabili (come bracciali fit, sensori nelle scarpe ecc…) e sui dati conservati in essi che vengono trasmessi e raccolti quotidianamente, non sappiamo dove.

Privacy e sicurezza ad oggi sono le due problematiche principali per il quali non esiste ancora un appeal a questo tipo di oggetti.

 

Proprio per questo i nuovi protocolli IPv6 (il nuovo protocollo internet che permetterà di aumentare il numero di indirizzi IP a disposizione) dovranno garantire la sicurezza e la stabilità delle infrastrutture che conserveranno i dati (come cloud computing e big data).

 

Nel frattempo, attendiamo!

 

Walter Fantauzzi

 

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