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Il futuro che verà, in automobile

Apple CarPlay

Il tuo copilota preferito.

È un modo più intelligente e più sicuro di usare il tuo iPhone al volante: si chiama CarPlay, e lo trovi su molti nuovi modelli di auto. CarPlay porta sul display della tua macchina le funzioni dell’iPhone che ti servono di più. Fatti dare indicazioni, telefona, invia e ricevi messaggi, ascolta la tua musica: sempre restando concentrato sulla strada. Connetti l’iPhone, e vai.

 

Il futuro che verrà sarà fatto di auto sempre più intelligenti, con le quali assaporare nuove esperienze d’uso durante i viaggi. Abbiamo avuto la radio, lo stereo a  cassette, quello a cd e poi quello USB o Bluetooth per ascoltare in auto musica e contenuti. Il futuro ora è CARPLAY nato da un connubio Apple ed aziende automobilistiche per innovare la vita in automobile.

Fonte Apple. I diritti delle immagini sono dell’azienda Apple Inc.

 

Con un tocco potremmo attivare Siri tramite un tocco, e parlare con l’auto senza distrarci dalla guida.

Creare nuovi contenuti

É ora quindi che la tua azienda si adegui a creare contenuti fruibili da questi nuovi dispositivi, per ottimizzare i tuoi investimenti in comunicazione aziendale ed acquisire nuovi clienti con un mindset del tutto 4.0.

 

Oggi è il giorno buono per cominciare,

Walter Fantauzzi

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Apple + GE rendono iPhone e iPad strumenti di Internet of Things

Apple continua l’avanzata nel settore enterprise e dopo l’accordo con IBM, Cisco, SAP e Deloitte ora passa a General Electric. Sarà presto disponibile un SDK iOS per creare app Internet of Things e gestire macchinari industriali. Sono stati consegnati più di 300.000 mac ai dipendenti GE.

La multinazionale di Cupertino e GE (leader nel campo della tecnologia dei servizi) annunciano una partnership per fornire app disponibili su iPad e iPhone dedicate al settore industriale, per la raccolta e l’analisi di dati di macchine industriali su piattaforma Predix. 

Con l’esperienza cloud server la GE si allea alla piattaforma SDK di Apple con il quale gli sviluppatori avranno a disposizione librerie per creare app destinate all’IoT tramite Predix software.

“GE è un partner ideale con una ricca storia di innovazioni nell’ambito del mondo industriale in aree quali: aviazione, settore manifatturiero, assistenza sanitaria ed energia” ha dichiarato il CEO di Apple Tim Cook. “Insieme, Apple e GE stanno cambiando in maniera radicale il funzionamento del mondo industriale combinando la piattaforma Predix di GE con la potenza e la semplicità di iPhone e iPad”.

 

“La partnership tra Apple e GE offre a sviluppatori gli strumenti che consentono di creare potenti applicazioni per l’IoT industriale” ha spiegato John Flannery, Presidente e CEO di GE. “I nostri clienti hanno sempre più bisogno di equipaggiare la propria forza lavoro mediante la mobilità. Lavorando insieme, GE e Apple, offrono alle imprese industriali accesso a potenti app che contribuiscono a sfruttare le soluzioni di Predictive Analytics di Predix direttamente su iPhone o iPad”.

Il software Predix SDK sarà disponibile per iOS dal 26 ottobre, dando la possibilità di sviluppare app native in grado di sfruttare appieno le funzionalità per industrial analytics di Predix, sposando perfettamente le potenzialità intrinsiche e la facilità d’uso di iOS.

Le app offriranno un quadro più completo e maggiori possibilità in merito all’interazione con determinati strumenti direttamente da iPad o iPhone. Un’app sviluppata con Predix potrà, ad esempio, inviare una notifica sull’iPhone in caso di un malfunzionamento tecnico di un dispositivo come una turbina eolica o consentire a team in remoto di collaborare quando si svolgono operazioni di ispezione, riparazioni, raccolta dati. Queste app per il settore industriale permetteranno di chiudere il ciclo di trattamento delle informazioni, con conseguente contenimento nel controllo dei costi e minimizzando i tempi morti.

GE userà a vari livelli iPhone e iPad come dispositivi mobili ma ha anche intenzione di fornire i Mac ai suoi oltre 330.000 dipendenti. Apple promuoverà presso clienti e sviluppatori l’utilizzo di Prefix come piattaforma di analytics per l’industrial IoT.

W.F.

 

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UX360 presso H-Farm Event

Bellissima l’esperienza del progetto MADE presso H-FARM Education  in cui abbiamo progettato in poche ora una potenziale startup da farci finanziare dai venture capitalist.

Esperienza unica.

Walter Fantauzzi

walter fantauzzi presso h-farm

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La presentazione della startup

walter fantauzzi presso h-farm

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Groceries nel 2040, ecco come faremo la spesa tra 20 anni

Groceries in the 2040s / The Future of Food è una simulazione su come sarà la grande distribuzione organizzata realizzata da Adam Dylewski con l’interfaccia Oculus Quill. Il video mostra come potrebbe essere il processo di acquisto dei prodotti al supermercato tra 20 anni.  Si parla di prodotti in OGM, realtà aumentata, coltivazioni verticali, automazione, assistenti personali, intelligenza artificiale, robot, etichette personalizzate, proiezioni di tabelle nutrizionali, raccolta di dati per gli inserzionisti pubblicitari, super-cibi, carne cresciuta senza la struttura animale (ovvero coltivata), insetti, stampa di dolci in 3D, scansioni automatiche per il pagamento all’uscita dello store.

Ci saranno inoltre assistenti virtuali super intelligenti, che prevederanno le nostre necessità, per rendere la spesa un percorso interattivo, un’esperienza molto più coinvolgente di una semplice passeggiata tra gli scaffali.

Spesa fantascientifica?

Sembra tutto incredibile al limite della fantascienza, ma potrebbe essere un futuro reale su come andremo ad acquistare la spesa nel 2040. Nello scenario del futuro, quasi tutte le esperienze che potete immaginare saranno a portata di mouse, ad eccezione (con tutta probabilità)  del sesso e del cibo. Ed iniziamo a sperimentare la user experience del  nostro fantomatico amico Jim, che nel video si addentra nel supermercato. Nel momento in cui entra nel negozio alcuni robot hanno già provveduto a impacchettare la spesa con i prodotti più importanti, quelli che costituiscono gli acquisti abitudinari gestiti da applicazioni specifiche, alcune già usate oggi da Amazon Prime. Avendo già i prodotti “base” nel carrello (anzi molto probabilmente saranno già in cassa) al nostro amico Jim non resta che comprare i prodotti “divertenti” o forse ” gli acquisti impulsivi”, quelli che rappresentano l’eccezione. Contemporaneamente, assistenti virtuali come SIRI o CORTANA, saranno in grado di guidare Jim nella sua scelta, o stimolare l’acquisto possibile che gli ronza nella testa, così come se un amico ci consigliasse:<< prendiamo due birre per la partita?>>. La realtà aumentata, magari grazie a degli appositi occhiali, potrebbe indicare a Jim gli scaffali dei prodotti da raggiungere o il percorso migliore per i prodotti personalizzati.

Se pensate che sia impossibile vi faccio presente che proprio Sage Project, la piattaforma specializzata in etichettatura del cibo che sta analizzando le tipologie di distribuzione organizzata del futuro. Sono innovativi, sembrano essere al di fuori da ogni logica, ma credo che la realtà supererà di gran lunga questa visione fantascientifica della “spesa 4.0”.

 

Stay Tuned Folks!

 

Walter Fantauzzi

 

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Toys R’ Us dice addio

Anche la più grande catena di negozi di giocattoli americana chiude i battenti sconfitta dall’avanzare del boom commercio online. Toy’s R’ Us ha definitivamente depositato la documentazione per la procedura di protezione di creditori prevista dal “Chapter 11”, a causa della difficoltà della vendita al dettaglio ormai superata dallo shopping online.

The Toys ‘R’ Us logo is seen outside its flag ship store in Times Square in New York, NY, USA

 

Ci vuole attenzione ai social ed al web

E’ un esempio attuale per le aziende che non riescono ad essere attente ai nuovi mercati. Oggi il business si basa sull’e-comerce, domani potrebbe essere la consegna porta a porta con i droni in conto vendita. Nei mesi scorsi noi di ux360.it abbiamo sensibilizzato molti imprenditori sul concetto di web 2.0 e di pubblico Human to Human (H2H).

Occorre un investimento nel settore web con analisi dettagliate degli andamenti sui social media, occorre avere una visione di come il modello di business aziendale deve trasformarsi ed adattarsi nel tempo per mantenere il proprio business attivo e duraturo.

Non vi nego che è un lavoro lungo, e costante… ma è un lavoro che va fatto!

Rimenare sul mercato, oggi, non è semplice e noi di UX360.it siamo disposti ad una consulenza iniziale gratuita.

Walter Fantauzzi

 

 

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Bonus Fiscale in arrivo per il Lavoro 4.0

Finalmente un Bonus Fiscale per la formazione del personale.

Come dicevo negli articoli precedenti “il capitale umano” e “100 profili per l’industria 4.0” nel piano dell’Industria 4.0 verrà introdotto un nuovo Bonus Fiscale per il credito di imposta alla formazione. Il nuovo schema di incentivi dovrebbe entrare nella sua seconda fase subito dopo l’estate ed è stato già battezzato “Lavoro 4.0”.

Il bonus fiscale dovrebbe rientrare nella digitalizzaizone dei processi produttivi, nella misura del 50% per un massimo di 20 milioni di euro. Il ministro Carlo Calenda  ha lavorato su questo tema per evitare il rischio della cancellazione di posti di lavoro indotti dall’automazione digitale.

L’idea è stimolare la formazione continua anche attraverso la leva della contrattazione di secondo livello, aziendale o territoriale, oggi peraltro conveniente grazie agli sgravi ad hoc. Il vantaggio fiscale dovrebbe essere strettamente collegato alla contrattazione di prossimità, finendo per incentivare proprio gli sforzi formativi delle imprese (già ora grandi accordi nazionali, come quello, per esempio, dei metalmeccanici, hanno puntato dritto sulla formazione del capitale umano che con questa misura allo studio diventerebbe decisamente più appetibile).

Se vuoi diventare un’industria 4.0 chiedi di più allo staff di UX360.

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Walter Fantauzzi

 

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100 sono i profili tecnici che servono per #Industria40

Più di 100 figure professionali occorrono per #Industria40 se le aziende vogliono uscire dal medioevo!

100 sono le figure identificate affinchè le PMI possano uscire dal medioevo, rivela il Corriere della Sera. Grazie alle soluzioni IT, molte aziende passeranno dall’era pre-digitale a una fatta di automazione e integrazione dei processi produttivi con le nuove tecnologie oggi a disposizione, come indica il Rapporto Osservatorio Industria 4.0

L’indagine, riporta che solo l’8% delle PMI (su un campione di 241 imprese) non ha idea di cosa sia il Piano Industria 4.0, mentre un 61% sta valutando come procedere per fare il grande passo grazie anche agli ammortizzatori fiscali.

Nasce da qui l’esigenza di competenze ad hoc per nuove figure professionali  che fino ad oggi erano inesistenti e che sopratutto sono difficilmente reperibili nelle aziende. Servono quindi “Skills” dedicati ai processi di innovazione ed ad fare da bridge (da ponte) ai vecchi processi verso quelli nuovi come descritto nella Supply Chain in questo schema:

Si prospetta un investimento di oltre un milione di euro con punte di oltre 3 milioni grazie anche alle agevolazioni del Piano di investimento, e circe un 17% di aziende disposte a spendere intorno ai 300 mila euro. Il tempo che occorrerà alle aziende per diventare campionesse di tecnologie è di almeno 10-15 anni, per cui si deve dare un grande valore al “capitale umano” e all’investimento sulle persone.

Risulta poi che il 63% le aziende Industria 4.0 sono legate all’Internet of Things, il 20% all’Insutria Analytics, il 9% dal Cloud Manufacturing e dall’Advanced Automation ovvero settori in cui bisogna specializzare personale e formare nuovi dipendenti.

 

Ottimizzando questi processi si potrà migliorare la qualità di vita dei collaboratori ed il loro tempo!

Ottimizzando questo percorso ed aumentando la qualità della vita del personale, si potrà accedere ai fondi stanziati.

 

Se anche tu vuoi sfruttare il Piano Industria 4.0 contattaci con il pulsante in basso.

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Walter Fantauzzi

 

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Il ruolo dell’Influencer per il tuo business

Influencer VS Testimonial

Lo scenario che viviamo oggi nel mondo del web è sempre più incentrato su queste figure “mitologiche” degli Influencer. Si parla sempre più spesso di loro, a volte sono considerati al pari dei supereroi dei fumetti. Sono figure ormai talmente importanti da renderli quasi meglio dei testimonial nelle pubblicità. Gli influencer sono utenti che hanno al seguito migliaia di seguaci sulle loro pagine social, dove vengono osannati ed idolatrati per ogni articolo o post che pubblicano. Loro hanno acquisito la “credibilità” da parte degli utenti, soddisfando l’esigenza primaria ovvero un contenuto promulgato da chi è allo stesso livello dell’utente finale.

Sono “HUMANS”, sono reali!  

cit. Walter Fantauzzi

Difatti la loro grande forza comunicativa rispetto ai testimonial è basata su un concetto primario: “SONO UMANI”, sono come noi… erano e/o sono al nostro stesso pari. Senza essere irraggiungibili come un attore o uno sportivo che si presta a fare di un brand o di un prodotto, il markettaro (termine che vi spiegherò in seguito).

 

L’esempio di Mario il macellaio 

Ai miei clienti riporto sempre un esempio pratico di vita comune:<<Se siete da Mario (il macellaio sotto-casa) , e gli chiedete se la qualità dei suoi prodotti è ottima cosa potreste aspettarvi come risposta?>>, di certo vi dirà che i prodotti sono freschi ed ottimi (è il suo mestiere), ma se a dirvi lo stesso concetto fosse una casalinga in fila li con voi davanti al bancone, come sarebbe recepito da il messaggio? In un modo viscerale e diretto perchè la casalinga (la signora che è li con noi) avrà, su di noi, di sicuro un effort più forte nel comunicarci la reale qualità dei prodotti.

Gli influencer, quindi, non sono nient’altro che persone esperti di settore che hanno soddisfatto un’esigenza comune nella società: la credibilità delle loro informazioni. Sono persone che veicolano con grande visibilità qualsiasi tipo di prodotto, purchè ne parlino loro.

 

Perchè investire nell’Influencer Marketing?

Spesso proponiamo ai nostri clienti, dopo un’attenta analisi del loro modello di business, una potenziale partnership con degli influencer di settore per promuovere i loro prodotti sui social e sul web. Strategia che può essere efficace visto che il paradigma di comunicazione è H2H (Human to Human), ovvero persone che parlano ad altre persone con costi bassissimi rispetto ai testimonial.

 

Se hai bisogno di una nostra consulenza contattaci cliccando sul pulsante in basso.

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Walter Fantauzzi

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Nascono nuove figure professionali, suggerite dai grandi!

Apple parla agli sviluppatori: «Fatevi un dipendente per rispondere alle recensioni su App Store»

 

Sviluppare solo l’app non basta! Occorre il supporto ai clienti.

cit. Walter Fantauzzi

 

Apple propone alle software house e agli sviluppatori di provvedere a collaboratori con il ruolo di Customer Support che risponda a eventuali critiche e la provvedere ad eventuali critiche nelle recensioni di app su App Store e Mac App Store.

 

Apple ha predisposto un nuovo ruolo per gli account iTunes Connect  dando una nuova figura di supporto agli sviluppatori o alle software house permettendogli di creare account che si occupino di rispondere alle recensioni su App Store. “Ora”, spiega Apple, “potete fornire agli esperti di assistenza alla clientela della vostra organizzazione, la possibilità di rispondere alle recensioni degli utenti sull’App Store, grazie al nuovo ruolo di Customer Support per iTunes Connect. Gli utenti con ruolo Admin o Customer Support possono rispondere alle recensioni”.

“Il vostro team”, spiega ancora Apple, “può scegliere di assegnare questo specifico ruolo a utenti o combinarlo con altri ruoli. Gli utenti assegnati al ruolo di Customer Support possono accedere a Risorse e Aiuto, Utenti e Ruoli, e My App in iTunes Connect. Cliccando su un’app in My App, è si arriva direttamente nella sezione “Ratings and Reviews” e rispondere alle recensioni degli utenti.

 

Migliorare la Customer Experience significa acquisire nuovi clienti e mantenere quelli fidelizzati

 

Inoltre con iOS 10.3 e macOS Sierra 10.12.4, Apple ha iniziato ad offrire la possibilità di rispondere alle recensioni delle app da parte degli utenti, una funziona da tempo richiesta dagli sviluppatori. Questa funzionalità consente di rispondere a critiche e offrire un servizio migliore per gli utenti degli App Store, ottimizzando così la Customer Experience e la User Experience degli utenti.

Questo nuovo scenario che Apple presenta, permette agli sviluppatori di avere maggior controllo dei processi H2H (human to human) atti a relazionarsi meglio con gli utilizzatori finali. Si potrà così ottimizzare il processo di Customer Relationship fidelizzando meglio gli utenti e/o utilizzatori delle vostre applicazioni mobile o web.

Se vuoi sviluppare un app, o un portale web per il tuo business valuta insieme a noi i potenziali scenari H2H da creare, contattaci con il pulsante in basso.

 

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Walter Fantauzzi

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Bye Bye BI, Welcome Advanced Analytics

Un addio alla tradizionale Business Intelligence, ed un benvenuto alla Advanced Analytics di UX360.

Con Business Intelligence si indicano le procedure per rappresentare velocemente i numeri delle aziende. Per anni, e in molte aziende purtroppo è ancora così, lo strumento principale di analisi dei dati utilizzato dalle imprese è stato (purtroppo) Excel. Usato per avere una BI self-made è stato a lungo un punto di riferimento consolidato per gli analisti aziendali.

 

I limiti della Business Analytics vecchio stile

Come è evidente in questo tipo di Business Analysis vi sono vari limiti:

  • L’analisi quantitativa è molto lunga e per portarla a termine serve del personale dedicato.
  • Il dato deve essere certificato, lo strumento non fornisce la certificazione necessaria a poter condurre analisi su dati verificati.
  • La scarsa reciprocità del dato rende più complicata la condivisione delle informazioni.

Bisogna che le aziende capiscano che le limitazioni di strumenti di questo tipo (come Excel) non sono adatte al contesto economico in cui ci troviamo attualmente.

Le economie che ad oggi hanno più successo sono quelle che si sanno evolvere velocemente!

I tempi lunghi della reportistica tradizionale, lo sguardo focalizzato verso l’interno, il rischio di auto-referenzialità sono ostacoli enormi per l’evoluzione ed innovazione dell’azienda. Ostacoli che vanno superati con tool diversi e con un approccio manageriale consapevole della centralità di un decision-making focalizzato sull’interpretazione dei dati.

 

Il business analyst in UX360

Partiamo un passo alla volta insieme alle aziende, in modo graduale e per tappe. Il nostro team specializzato, presenta un output di avanzamento lavori per monitorare tutta la fase di sviluppo dall’interno. Noi di UX360 vogliamo essere chiari con voi da subito, definendo le caratteristiche del front-end dello strumento che visualizzerà i vostri dati, leggendolo insieme.

 

Scopri l’evoluzione dello scenario BI con le nostre piattaforme di Advanced Analytics, scoprì di più cliccando sul pulsante in basso!

 

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Walter Fantauzzi